Lo Stretching, plantari e materassi ortopedici: falsi miti curativi.

Mi sono sempre chiesto come un plantare , oppure un materasso ortopedico possano curare un “mal di

schiena”. Non sono mai riuscito a trovare una spiegazione su come un materasso ortopedico possa portare

alla guarigione di una situazione dolorosa come il mal di schiena.

Purtroppo sono sistemi inutili che portano soltanto a far spendere soldi al malcapitato di turno.

Sicuramente, carissimo lettore, è successo diverse volte che dopo aver dormito e riposato per tutta la

notte, al mattino ci si è svegliati con forti dolori articolari, soprattutto nella zona più sollecitata, ossia la

zona lombare.

Come mai succede questo? Perché dopo una bella dormita al mattino si hanno forti dolori articolari?

eppure il materasso è ortopedico ed è stato pagato 1400 euro!

La risposta è semplice. Perché in una situazione di riposo e non attività, il sangue è presente nei muscoli in

pochissima quantità.

Questo è l’aspetto fondamentale che molti preparatori atletici, personal trainer e altri specialisti della

palestra non prendono mai in considerazione: il microcircolo sanguigno.

L’unica condizione fisica che permette al corpo di star bene e non avere dolore è quella che permette di

poter utilizzare il muscolo al completo. La cellula che permette tutto questo è il Pericita , che regola il

flusso sanguigno nel microcircolo muscolare.

Il compito di un vero personal trainer non è quello di far fare stretching o Pilates a chi soffre di mal di

schiena, ma quello di far utilizzare tutta la muscolatura che sicuramente non è mai stata sollecitata in

precedenza, con piccolo esercizi di mobilità a semplice contrazione, nelle zone interessate.

In palestra esiste una regola principale per ottenere risultati duraturi. Servono sudore e fatica….ed anche la

fortuna di essere seguito da un vero professionista.

Come prevenire dolori alla schiena?

Stretching

L’80% della popolazione viene colpita da problemi di schiena. Non ci sono categorie specifiche di soggetti che soffrono di problemi alla schiena più frequentemente di altre; gli operai ne sono affetti tanto spesso quanto gli impiegati, gli uomini tanto frequentemente quanto le donne.

Di tutti coloro che soffrono di lombalgia , il 70%circa rientra nell’attività lavorativa dopo circa una settimana di convalescenza, il 90% entro 3 mesi.

La diagnosi dei problemi alla schiena è posta in seguito a un’accurata valutazione del dolore, ai risultati dell’esame clinico, alla funzionalità della schiena, ai fattori costituzionali e ai segni radiografici.

Devono essere prese in considerazione la localizzazione, l’intensità ,la durata e la qualità del dolore, cosi come i fattori che lo peggiorano  o lo alleviano.

La funzionalità della schiena deve essere valutata riservando particolare attenzione all’arco di mobilità, agli schemi motori , al tono e al controllo muscolare e ai fattori costituzionali. Le alterazioni della forma della colonna, come un’accentuata curva a forma di S (scogliosi) possono essere importanti quanto l’aspetto fisico.

Dopo una valutazione da parte di un medico specialista, al paziente  si consiglia sempre un percorso riabilitativo, formato da 2 step principali;

  1. Ginnastica Posturale con un fisioterapista
  2. Ginnastica preventiva o Pilates seguita una un professionista del settore (solitamente un laureato in scienze motorie e sportive)

Spesso si da poca importanza  al recupero riabilitativo con  ginnastica preventiva o Pilates, perché solitamente il paziente ha passato la fase di dolore acuto e quindi teoricamente non ha necessita di eseguire un lavoro in palestra.

La tecnica riabilitativa con un percorso conservativo è una delle tecniche più consigliate dagli medici, ma purtroppo è una delle tecniche meno apprezzate dai pazienti.

Consiglio vivamente a tutti di provare percorsi di ginnastica riabilitativa o di Pilates per prevenire patologie dolorose al rachide. Diffidate da chi non ha una buona formazione alle spalle, da chi non vi domanda il perché dovete fare Pilates o Ginnastica Riabilitativa, da chi non vi chiede una diagnosi medica, perché esecuzioni di esercizi sbagliati possono provocare gravi danni.